Retrobottega – Alessandro Miocchi & Giuseppe Lo Iudice
Con qualche mese di ritardo, sul finire di questo 2015 un laboratorio gastronomico in pieno centro. Gli artefici del progetto sono due giovani cuochi capaci, Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice, entrambi con una consolidata esperienza in alcune delle migliori cucine rispettivamente italiane e internazionali. Assieme ai soci fondatori, della brigata fanno parte anche Gabriele Di Lecce e Matteo Magagnini. Cucina tradizionale italiana e filosofia del riciclo sono i due cardini di questo nuovo locale dietro piazza Navona. Con apertura no-stop dalle 8 fino alle 22, Retrobottega si propone come un punto di ristoro veloce, informale e buono.
L’arredamento è in stile con la moda di questi tempi e la maggior parte del mobilio proviene da materiale di riuso. La cucina è a vista e i clienti potranno interagire direttamente con gli chef, in modo tale da accorciare la distanza tra cuoco e chi mangia.
“Veloce, informale e buono” sono le parole chiave del nuovo locale, spiegano i bottegai Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice che promettono un menu incentrato sui piatti della buona cucina italiana realizzati con materie prime di qualità e trasformate dalle mani di quattro giovani ma esperti cuochi, provenienti da importanti realtà, anche stellate.
Alessandro ha lavorato con gli chef Enrico Crippa, Antonio Guida e Anthony Genovese, mentre Giuseppe è cresciuto professionalmente in varie cucine di New York, Berlino e Londra per poi tornare a Roma e lavorare anche lui nella cucina de Il Pagliaccio. Con loro ai fornelli anche Gabriele Di Lecce, già nella brigata di Daniele Usai, Nino Di Costano ed Anthony Genovese e nelle pasticcerie degli Chef Andrea De Bellis e Antonino Maresca, e Matteo Magagnini che ha cominciato il suo percorso culinario sotto la guida di Antonello Migliore, per poi approdare tra i fuochi di Daniele Usai e Roy Caceres.
“Il menu – spiega Alessandro Miocchi – è variabile e raccontato da una lavagna che di giorno in giorno si adatta alle nostre ispirazioni, con un occhio di riguardo alla stagionalità delle materie prime. Inoltre ogni settimana ci sarà un fuori menu per chi ama sperimentare e per i gourmet più esigenti”.
Non solo cena, perché Retrobottega è aperto dalle 8 alle 22: fino alle 11 sarà possibile fare una colazione dolce con torta della nonna, brownie, plumcake alla frutta, bombe, cookies e una colazione salata con uova strapazzate, a occhio di bue, bollite o in camicia servite con pane tostato e bacon il tutto accompagnato da centrifughe, succhi biologici, tè e caffè. Dalle 12 si parte con menu lunch e all day.
Una grande lavagna visibile da tutte le postazioni del locale. Sia che siate seduti in uno dei quattordici posti al bancone o in uno dei due tavoli sociali, potrete scegliere tra le proposte del giorno di Retrobottega. Ma la vera novità è che non c’è nessun cameriere. Il servizio è meravigliosamente fai-da-te. Il che vuol dire nessun intermediario tra il cliente e la cucina. Non solo. Ci si rimbocca le maniche. Si apre il cassetto, si prendono tovaglie, posate e bicchieri e ci si apparecchia. Come a casa. Ma con una cucina di livello. E con un buon abbattimento dei costi, che si riflette sui prezzi contenuti, pur trattandosi del centro storico.
E’ l’informale convialità il fulcro del locale. L’ordine si fa al bancone e il piatto viene consegnato direttamente nelle mani del cliente oppure passato dal convitato (sconosciuto) più vicino alla cucina.
La figura del commensale e dell’oste si fonde e si confonde, rendendo possibile un reale accorciamento delle solite distanze tra cliente e cuoco. Con una cucina completamente a vista sarà anche possibile assistere a tutte le fasi di preparazione dei piatti e discorrere con lo chef che, a rotazione, sarà presente in sala per raccontare i piatti. “Basta con la figura del cuoco chiuso in cucina che riceve le lodi o le critiche filtrate dalla sala. Niente contro il mestiere del cameriere, meritevole di rispetto come quello del cuoco. Noi, però, vogliamo un contatto diretto con le persone che vengono ad assaggiare la nostra cucina. Che, probabilmente, fa piacere anche a loro – chiarisce Giuseppe Lo Iudice
Il riciclo e il riuso sono due linee guida della filosofia di Retrobottega Roma. Oltre all’arredamento realizzato principalmente attraverso materiali di riutilizzo, anche in cucina si limitano gli sprechi. Gli ingredienti possono essere utilizzati, in forme e cotture differenti, in più di un piatto della lavagna; oppure di un unico ingrediente si cerca di non buttar nulla; altri vengono utilizzati come finger food per l’aperitivo. “Anche i piatti vengono serviti in modo originale – precisa Giuseppe – abbiamo realizzato appositamente per Retrobottega dei piccoli vassoi di legno con manici in pelle, entrambi i materiali interamente recuperati”.
Retrobottega. Via Della Stelletta, 4. Roma. Tel. +39 06 68136310